Attacchi individuali digitali. Seconda parte: Attacchi con ritenzione prefabbricata, un protocollo collaudato!
Superare le difficoltà di “domare” gli strumenti digitali ed ottimizzarli con dei passaggi analogici, il tutto per riuscire a lavorare sia la zirconia che il CrCo e considerare le necessità operative del clinico, come abbiamo descritto nella prima parte dell’articolo, sono stati i presupposti di partenza per mettere a punto il protocollo per gli attacchi individuali digitali con attivazione/ritenzione prefabbricata.
Il principio fondamentale degli attacchi (Isodromici, barre, telescopiche ecc.) rimane lo stesso di sempre: patrice e matrice devono essere ritentive da subito, senza l’ausilio di ritenzioni/attivazioni aggiuntive. La tenuta nel tempo è direttamente proporzionale a quella iniziale!
Progettare al CAD la parte primaria dell’attacco senza l’uso di oggetti non finiti non è poi così difficile! Già dopo le prime esperienze ci siamo resi conto che per realizzare una qualsiasi forma che si adatta al caso richiesto, sono sufficienti solo due oggetti a movimento parametrico: il foro ed il cilindro a 0 gradi. Questo sistema non guidato ci dà la totale libertà di esecuzione, caratteristica CAD che noi prediligiamo.
Per progettare la primaria in zirconia, prima di tutto, è necessario capire la superficie e gli spazi tra i denti che abbiamo a disposizione. Nel caso poi fosse necessario, per aumentare la superfice di contatto e creare la parete di lavoro per la frizione, sarebbe possibile realizzare il corpo centrale della parte extra coronale, che mediamente riusciamo a realizzare con due cilindri da 5mm. Mentre con 2/3 fori realizziamo le coulisse chiuse e aperte, quest’ultime avendo cura di posizionarle sempre in modo contrapposto a 180°, sia vestibolo palatale/linguale, che mesio/distale. Le piccole parti di raccordo (braccio fresato) possono essere modellate anche a mano libera.
Le coulisse chiuse in progettazione saranno realmente chiuse (foro che sfiora il braccio fresato) per migliorarne la fresatura al CAM. Queste poi successivamente saranno collegate al braccio fresato mediante la rifinitura manuale al fresatore.
Nel metallo non realizziamo mai il braccio fresato, vista la minore rigidità del materiale, ma ci limitiamo a realizzare solo la parte extra coronale.
Come ultima fase del progetto, nella parte terminale dell’attacco, con lo strumento di taglio, realizziamo una parete sempre a 0 gradi dove insisterà la frizione. L’altezza minima di un attacco della superfice a 0 gradi non deve scendere mai sotto i 3 mm.
Rifinita e lucidata la parte primaria per mezzo del fresatore manuale foto 5, strumento che ci permette ancora oggi di ridurre il costo di produzione finale, realizziamo poi la secondaria in due modi differenti in relazione alle necessità:
- Diretto, Duplicato e fusione mono blocco se lo scheletrato viene prodotto insieme alle controparti.
- Indiretto, modellando le controparti al cad o in resina calcinabile che si adattano sopra le selle dello scheletrato già realizzato.
Entrambi i modi sono precisi ma nel primo caso richiede competenza molto specifica, che di solito affidiamo al collega amico Vincenzo Liberati. Le caratteristiche del sistema Diretto sono: minimo ingombro, linearità dello scheletrato e corretta stabilità.
Nel sistema indiretto si realizzano le controparti separate dallo scheletrato. Queste poi le collegheremo, senza saldarle, mediante delle codine che si sovrappongono alla retina della sella, unendole solo con la resina rosa delle selle. Il risultato di questa metodica è la maggiore semplicità di realizzazione ma con un ingombro leggermente superiore al diretto che per la maggior parte dei casi non è limitante. La precisione e la resistenza sono sempre equivalenti al metodo diretto.
Come abbiamo già detto, patrice e matrice devono avere da subito la corretta tenuta, e l’assestamento della secondaria sulla primaria è il momento in cui possiamo comprometterla. Nel metodo diretto, specialmente se si lavora sulla zirconia, inserire lo “scheletrato monolitico” completo di controparti, aumenta le difficoltà in modo esponenziale, ma il risultato in termini di “bellezza” è sempre emozionante! L’amico Vincenzo Liberati con la sua protesi rimovibile mi commuove sempre.
Di contro il metodo indiretto è sicuramente interessante per la sua praticità e semplicità di esecuzione ma certo non per la sua “bellezza”
Le nostre esperienze insieme a quelle dei colleghi, per i quali abbiamo realizzato molti di questi attacchi, sono state di grande soddisfazione e anche di incoraggiamento per migliorare la tecnica, specialmente per renderla fruibile a tutti.
Zirconia e metallo sono l’accoppiata vincente, estetica e massima durata!
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