Attacchi individuali digitali. Prima parte: Attacchi con ritenzione personalizzata
Dopo quasi un trentennio di evoluzione nella protesi su impianti, la combinata in alcuni casi ha ancora una sua indicazione, anche se le prescrizioni di questo tipo di protesi sono diminuite notevolmente. Tenendo conto che negli ultimi 10 anni sono cambiati radicalmente sia i materiali che le metodiche di lavorazione, è stato necessario un riadattamento dei protocolli di lavoro al fine di poter soddisfare le richieste di protesi combinata con attacchi.
La soluzione di collegamento tra la parte fissa e quella amovibile è l’attacco, che però deve essere integrato sempre con una ritenzione/frizione.
L’attacco (braccio fresato, collegamento extra coronale, telescopiche o barre) deve avere già lui stesso la giusta tenuta e lasciare alla ritenzione/frizione (di solito pezzi prefabbricati o anche perni di frizione) solo il ripristino della frizione perduta nel tempo.
Nel tempo anche le aziende hanno iniziato a produrre attacchi prefabbricati completi di ritenzione, tuttavia come già scrissi negli anni ‘90 “è l’attacco che deve adattarsi al dente e non il dente all’attacco”. Di conseguenza, come in passato, crediamo che per ottenere il meglio tra estetica ed affidabilità, gli attacchi vadano progettati e realizzati individualmente dal tecnico.
L’oro, materiale d’eccellenza come lavorabilità, è praticamente scomparso dal nostro settore, lasciando spazio alla zirconia, attualmente il materiale estetico e strutturale più usato, e al CrCo che praticamente è rimasto quasi l’unico ad essere utilizzato tra le leghe metalliche. Le tecniche di produzione per la Zirconia sono totalmente digitali, mentre per il CrCo si dividono tra analogico e digitale.
Realizzare attacchi individuali con materiali poco duttili, come la zirconia ed il CrCo, è stata una sfida.
Le tecnologie digitali sicuramente permettono di lavorare questi materiali più agevolmente ma se si desidera una finitura con precisione al centesimo di millimetro, i costi lievitano vertiginosamente.
Abbiamo ottimizzato il processo di produzione degli attacchi, prendendo il meglio tra analogico e digitale, tanto da rendere possibile e conveniente realizzarli in modo individuale.
Un attacco deve lavorare il più possibile assialmente, quindi il fatto di inserire delle coulisse chiuse, una mesiale e l’altra distale, garantisce la corretta distribuzione delle forze, una maggiore stabilità e tenuta nel tempo.
Le protesi rimovibili possono essere soggette ad usura nel punto di “Attacco” e quindi progettarle con la possibilità di ripristinare una frizione perduta, è un obbligo.
La combinazione tra zirconia perfettamente lucidata e il metallo, più elastico, ha dimostrato nel tempo (circa 10 anni di osservazione) di proteggere totalmente dall’usura entrambi le parti di scorrimento. La zirconia, essendo molto più dura ma con una superficie non abrasiva, da una parte rimane integra anche se sottoposta a stress di lavoro prolungato, dall’altra non usura il metallo, e quest’ultimo anche se più ruvido nell’interfaccia di contatto, non riesce ad alterare la superficie della zirconia.
Alla luce delle esperienze dei 3 decenni passati, l’abbinamento di questi due materiali risulta il più performante!
La soluzione con frizione individuale riduce di molto gli ingombri ma in caso di attivazione questa rimane meno ”fruibile” dal clinico, visto che si attiva come una gancio e con l’aggravio di una più difficile gestione.
Nel tempo abbiamo optato per la soluzione con le ritenzioni/frizioni prefabbricate, molto più semplici da attivare/sostituire.
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